OLFATTO ED EMOZIONI

... un legame psico-somatico antico...

L’olfatto è uno dei sensi meno conosciuti, eppure è così primordiale e intenso da modificare il nostro inconscio profondamente. Percepiamo odori “buoni o cattivi”, odori che ci attirano o che respingiamo, scatenando una reazione di vicinanza o fuga profondamente legata al nostro istinto di sopravvivenza.

Nello sviluppo fetale, il nervo olfattivo si forma durante la settima settimana di gestazione, in un’area del cervello connessa al sistema limbico implicata nelle emozioni, collegata in modo diretto sia con l’ippocampo sia con l’amigdala. Il feto è già in grado di sentire e riconoscere l’odore della propria madre.

Gli odori arrivano alla sfera emotiva senza alcuna consapevolezza. L’olfatto è l’unico senso attivo anche mentre si dorme, persino nelle persone in stato di coma.

Quando sentiamo un odore conosciuto si attiva subito la memoria, anche se in maniera
involontaria. Questo fenomeno è ormai conosciuto in ambito scientifico col nome di memoria
episodica olfattiva.
La maggior parte della nostra memoria è legata a ricordi olfattivi che influenzano il nostro comportamento. Ci sono odori gradevoli per alcuni e sgradevoli per altri in base al ricordo esperienziale legato a quel determinato odore o profumo.

Cultura, esperienze personali e odori influiscono sull’atteggiamento delle persone e ad alcuni aromi sono associati effetti sul nostro umore. Nonostante l’effetto fisiologico possa variare profondamente da persona a persona, uguale per tutti gli esseri umani invece è la struttura dell’apparato respiratorio in comunicazione diretta con le ghiandole endocrine fondamentali come ipotalamo e ipofisi, responsabili della produzione di alcune sostanze ormonali funzionali per il sistema nervoso e immunitario. Oggi è ampiamente risaputo lo stretto legame funzionale tra cervello, ipotalamo e gli effetti degli ormoni sul cervello che sono da decenni oggetto di intensi studi.

Un esempio su tutti potrebbe essere la riduzione dello stress da poltrona negli studi dentistici
grazie all’uso di diffusori contenenti olio essenziale di lavanda.
Attraverso l’inalazione, l’energia chimica sviluppata tramite lo stimolo odoroso verrebbe convertita dai chemorecettori in un impulso elettrico che attraverso il nervo olfattivo stimolerebbe i recettori del talamo, del bulbo e del telencefalo. Lo stato timico verrebbe così eccitato attraverso una vera e propria pratica endonasale, provocando una reazione sul sistema endocrino, nervoso e di conseguenza quello immunitario.

Un problema assai comune tra le persone riguarda lo stress, classificato come fattore scatenante di svariate patologie che possono alterare vistosamente la nostra vita quasi sempre in peggio.
Ad esempio un’eccitazione cronica (che dura più del dovuto, prolungata nel tempo) dell’asse
sistema endocrino- sistema nervoso è fattore d’innesco per patologie come depressione e disturbo di panico oltre a problemi come disturbo ossessivo-compulsivo e malattie di tipo cardiovascolare: tutti quadri contrassegnati da uno stato d’ansia che ben si connette con l’azione del CRH(ormone addetto allo stimolo delle ghiandole surrenali come risposta ad uno stress).

Sia nei disturbi d’ansia che nella depressione (le quali sono spesso compresenti) si osserva una
iper-attivazione dell’asse dello stress ed un aumento di CRH e cortisolo. Un’alta concentrazione di cortisolo, adrenalina e noradrenalina provoca stati d’ansia e paura, iniezioni di cortisolo generano stati di ansia e di terrore fino a depressione. Inoltre studi di McEwen e Sapolsky hanno ormai chiarito che l’iper-attivazione dell’asse dello stress, con sovrapproduzione di cortisolo potrebbe danneggiare direttamente il cervello e l’ippocampo in particolare, causando deterioramento della memoria ed ulteriore incremento dello stress.

Un altro esempio legato allo stress riguarda direttamente l’epidermide come organo nel quale
circolano sostanze prodotte dal sistema endocrino a fronte di stimoli da stress che possono
causare diverse patologie dermatologiche.
Nella pelle vengono rilasciati sia CRH che ACTH (anche la pelle ha infatti il suo sistema dello
stress, denominato Skin Stress Response Sistem, in collegamento con il più generale sistema
dello stress). Quando stress emozionale peggiora le patologie dermatologiche e queste, data la
loro visibilità, sono una fonte ulteriore di stress per l’individuo, si viene a creare il classico e
sgradevole circolo vizioso dermatite-stress-dermatite. 

Sembra proprio che la psiche influenzi la pelle più di ogni altro organo e che la pelle sia dunque la più immediata manifestazione emotiva visibile. Alla luce di questo il detto “la pelle è lo specchio dell’anima”, considerato dalla scienza più che altro un luogo comune, oggi può essere riconsiderato con nuova consapevolezza. Infatti gli studi PNEI (psico-neuro-endocrinoimmunologia) permettono di descrivere con maggiore chiarezza le vie che seguono e le molecole che usano, emozioni e stress per alterare il complesso equilibrio della cute, del sistema endocrino ed immunitario.

Uno studio pilota ha inoltre evidenziato come una serie di fragranze olfattive e nello specifico diversi oli essenziali, possano ad esempio alleviare lo stress e facilitare il recupero psico-fisico dopo un evento stressante, riducendo la pressione sanguigna sistolica e i livelli di cortisolo salivare, considerati biomarcatori dello stress. Conseguenza, una riduzione sensibile sullo stress oltre alla normalizzazione delle manifestazioni di patologie epidermiche come rossore, desquamazione, dermatite ed eczema da stress. Si può concludere che certe fragranze possono influenzare direttamente e/o indirettamente le
condizioni psicologiche e fisiologiche degli esseri umani.

Inoltre, alcuni studi elettroencefalografici hanno chiaramente rivelato che le fragranze inalate
modulano significativamente le attività delle diverse onde cerebrali e sono responsabili di vari stati del cervello. Inoltre, un certo numero di studi ha scientificamente supportato l’uso benefico di varie piante aromatiche in aromaterapia.
Per il prossimo futuro, aziende come OVR Technology si stanno già orientando verso la
sperimentazione pionieristica di applicazioni in realtà virtuale olfattiva per la riduzione di stati
d’ansia, stress e anche dolore, oltre al controllo di patologie ad esse connesse.

Michele Gogna

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